venerdì 2 novembre 2007

Io sono sempre al passo con i tempi /2

Della serie... ma perchè passare al nuovo se è peggiore del vecchio?
Ho incontrato un amico, guarda caso mentre stavamo entrambi scattando delle fotografie in occasione di una manifestazione.
Io giravo con una vecchia Minolta Autocord L biottica, oltre alla reflexdigitale che è tanto pratica.
Lui sfoggiava il nuovo Nikon 70-200 VR sulla sua DSLR.
Bello, fantastico, mi fa, scatti anche con 1/30 senza problemi,
Però...
Però il "vecchio" 80-200 AF-S aveva una resa migliore, e non di poco, e "mi sono pentito di averlo venduto".

lunedì 20 agosto 2007

Se non ce l'ho mi sento male /2

Nuova puntata del "se non ce l'ho mi sento male".
Sarà meglio il Nikon 85/1,4 o lo Zeiss 85/1,4?
Si, perchè il secondo sarebbe migliore ma sembra che i controlli di qualità non siano così rigorosi come sembra.
E allora forse non si sa mai che mi capiti quello che risolve 199 linee per millimetro invece di 200, poi chi me lo cambia se non fa al caso mio?
Senti un po', fai così:
1. Compratene una decina e scegli quello migliore, molto probabilmente i soldi non ti mancano e poi tanto un pollo a cui rifilare quello che risolve di meno lo trovi sempre.
2. Comprati un Super Ozeck 80-200/4,5 che tanto le foto le fa lo stesso, risparmi un sacco di soldi e se usi una 400 ISO in pratica la risoluzione da rasoio non la sfrutterai mai, inoltre se ti casca hai buttato solo 4 spiccioli.

domenica 29 luglio 2007

La FEX

Con il nome FEX è stata prodotta una grande varietà di apparecchi, per lo più molto semplici e spartani.
A quanto pare tutto ebbe origine in Cecoslovacchia sul finire degli anni '30 ad opra di un certo Fritz Kaftanski, che progettò un semplice apparecchio in bachelite.
Usava pellicola in rullo tipo 127 ed era estremamente spartano: un solo tempo di scatto più la posa B, obiettivo a menisco semplice, mirino a traguardo.
Le tragiche vicende belliche videro la FEX emigrare e rinascere in Francia nel dopoguerra, mentre Kaftanski si distingueva per la progettazione di altri apparecchi, alcuni con interessanti soluzioni.
La fabbrica si chiamò INDO, da INDustrie Optique, e sfornò negli anni una enorme varietà di apparecchi.
I nomi furono i più fantasiosi, sempre su base "FEX", per cui abbiamo la SUPER FEX, la ULTRA FEX, la SPORT FEX, la UNI FEX, RUBI FEX, eccetera eccetera.

Usavano pellicola 127 o la più grande 620, che consentiva di riprendere fotogrammi 6x9 cm dai quali si potevano direttamente ricavare delle stampe a contatto.
Il rullo tipo 620 è simile al 120, però il rocchetto ha un diametro più piccolo, per cui queste fotocamere non accettano i rulli 120.
La soluzione, per poterle usare, è quella di reperire due rulli vuoti 620 e in camera oscura riavvolgere la pellicola 120; non è difficile.

La ULTRA FEX era uno dei modelli più "completi", infatti ha:- obiettivo a menisco a fuoco fisso;
- tempi 1/25, 1/100, Posa;
- due diaframmi "normal" e intense";
- sincronizzazione flash;
- mirino ottico galileiano.

I tempi di posa in realtà sono solo due, un qualcosa fra 1/25 e 1/100, l'otturatore è talmente rudimentale che non dà nessuna garanzia di costanza.
C'è anche una specie di blocco del pulsante di scatto.
La pellicola, per compensare almeno in parte le deficienze dell'ottica, non appoggia su un piano ma su delle guide curve.


In tal modo sia ha una migliore uniformità fra centro e bordi del fotogramma.
Sul dorso poi è presente una finestrella per il controllo dell'avanzamento della pellicola.

P.S.: le foto sono quello che sono, appena possibile farò di meglio.

Io sono sempre al passo con i tempi

Cercando in giro per la rete ho trovato diversi forum in cui gli utenti decantano le doti di questo o quel prodotto.
Uno in particolare mi ha colpito.
Un utente ricorda con nostalgia le incredibili doti di un'ottica zoom prodotta da una nota marca francese, evidenziandone la resa eccellente in tutte le condizioni.
Poi però comunica che quell'ottica la ha venduta perchè uscita di produzione e quindi non più riparabile in caso di problemi.
Ma tuttora la rimpiange.
Non mi pare che sia stata una saggia decisione, visto che si tratta di un pezzo raro e difficilmente reperibile.
I pezzi buoni vanno tenuti, secondo me, perchè con un minimo di cura possono dare soddisfazioni per moltissimo tempo, se poi capita l'incidente, amen, che ci puoi fare (ci sono sempre dei riparatori indipendenti e onesti che posso tentare di fare miracoli).
Assurdo poi ricordare che è stato un ottimo investimento, e che rivenderlo ha fruttato un buon gruzzoletto.
Se con quei soldi hai comprato un qualcosa che è peggiore, fotograficamente parlando, hai buttato i tuoi soldi.
Anche se quello che usi adesso ha un nome noto e ricercato dai più (vedere più in basso).
Meditate, gente, meditate.

lunedì 11 giugno 2007

Come avrete notato sono stato assente per un po'.
Purtroppo una serie di impegni molto stressanti mi ha impedito di curare il blog.

Scene da mercatino...

Mercatino fotografico, località e data imprecisate.
Un signore gira per i banchi e chiede di ottiche per Minolta MD.
Gli interessa un duplicatore.
Un venditore, molto cortesemente, gli spiega le differenze tra i vari duplicatori, dicendo che fra i migliori universali ci sono i Kenko MC7, costosi ma molto buoni.
Non avendo però il duplicatore in questione, lo indirizza presso un vicino di banco.
Quest'ultimo gli chiede, giustamente, quale ottica dovrebbe duplicare.
Candidamente si sente rispondere che l'obiettivo è un "Super-Ozeck 80-200/4-5.6".
Argh!

lunedì 26 marzo 2007

Prossimamente...

Fex, Superfex, Ultrafex!
E ancora Photax, Paytàs...
A tutta Bachelite!

mercoledì 28 febbraio 2007

Raffinatezze tedesche

D'accordo, è una Kodak, che non ha un gran nome quanto ad apparecchi...
Non ha un gran nome?
La Retina è stata fabbricata dal 1934 al 1969, in moltissime varianti, ed è un raffinato apparecchio che nel corso della sua storia si è evoluto, arrivando a standard di eccellenza, soprattutto ottica.
Storicamente è importante, perchè ha segnato l'introduzione della "Daylight Loading Cartridge" ovvero del caricatore 35 mm e la sua diffusione pressochè universale, successo che dura ancor oggi, nonostante gli attacchi del digitale.
Fotocamera di qualità, piccola, pieghevole "folding", tascabile, è stata dotata di ottiche di assoluta eccellenza.
Prodotta a Stoccarda nella fabbrica europea della Kodak è scaturita dalla fervida mente del dott. Nagel, fondatore della omonima casa produttrice di apparecchi poi confluita nella Kodak.
A corredarla i più grandi nomi dell'industria fotografica tedesca: Compur per gli otturatori, Schneider Kreuznach, Rodenstock e anche Zeiss per le lenti.
Gli otturatori centrali, prodotti dalla Deckel di Monaco, sono i rinomati Compur, gioielli di meccanica e precisione, ancora oggi in grado di funzionare perfettamente.
Il 50 mm standard era un Kodak Ektar f/3.5, le versioni superiori montavano uno Schneider Kreuznach Xenar f/3.5 o f/2.8, tutti con schema tipo Tessar a 4 lenti, quelle di lusso gli Schneider Xenon 50/2.8 o 50/2, oppure i Rodenstock Heligon 50/2.8 e 50/2, con schema Gauss a 6 lenti.
Queste ultime ottiche sono semplicemente strepitose, superlative, con una definizione e un contrasto da far impallidire i vari Nikon, Canon, Pentax, e da non temere i Leica o gli Zeiss.
Le versioni prodotte erano designate così:

Retina I senza telemetro, ottiche Ektar, Xenar, sporadicamente Tessar;
Retina Ia con leva di carica rapida sulla calotta e ottiche Xenar 3,5 o 2,8
Retina Ib con leva di carica rapida spostata sul fondo e ottiche Xenar 3,5 o 2,8
Retina IB con esposimetro e mirino migliorato, la più "recente" della serie

Retina II con telemetro accoppiato, ottiche Ektar, Xenar, Xenon, Heligon;
Retina IIa con telemetro accoppiato, leva di carica rapida sulla calotta, ottiche 50/2 Xenon o Heligon;
Retina IIc con telemetro accoppiato, leva di carica rapida spostata sul fondo, ottiche 50/2.8 Xenon-C, Heligon-C convertibili in grandangolare o teleobiettivo mediante appositi aggiuntivi ottici;
Retina IIC come la IIc ma mirino migliorato;

Retina IIIc con telemetro accoppiato ed esposimetro, leva di carica rapida sul fondo, ottiche 50/2 Xenon-C o Heligon-C convertibili in grandangolare o teleobiettivo mediante appositi aggiuntivi ottici;
Retina IIIC come la IIIc ma con diverse migliorie al mirino, ora con cornicette luminose per le varie focali previste (ultima serie di Retina folding ad essere prodotta)

Retina IIIS rigida, non più folding, con ottiche intercambiabili, le stesse delle Retina Reflex, stesse caratteristiche della IIIC.

Le prestazioni dell'otturatore sono molto avanzate per l'epoca:
i primi Compur fornivano tempi da 1" a 1/300 + B e T
i compur Rapid aggiungono 1/500
i Synchro Compur acquisiscono la sincronizzazione flash su tutti i tempi e l'autoscatto.

Sono tutte valide fotocamere, ricercate dai collezionisti e le ultime anche da una nutrita schiera di fotografi che apprezzano l'alta qualità ottica e la precisione meccanica di queste "piccole" fotocamere.
Le ultime versioni, specialmente quelle con il Rodenstock, se in condizioni perfette possono raggiungere quotazioni di tutto rispetto.
Soprattutto le IIIC sono molto ricercate, e possono raggiungere quotazioni di parecchie centinaia di euro.
Ma di solito con 100 - 150 euro si può acquistare un esemplare usato, magari non bellissimo ma non abusato, in grado di regalare grandi soddisfazioni, specie se si tratta di una II o una III.
Le Retina I sono le più economiche, le III le più costose.
Con quella cifra non ci comprate neanche una compattaccia digitale usa e getta cinese prodotta e rimarchiata per i colossi dell'informatica.

Retina Ib con Schneider Kreuznach Xenar 2.8 a sinistra, Retina IIc Schneider Kreuznach Xenon-C 2.8a destra

Retina IIc, vista da sotto. Questa versione permetteva la conversione dell'ottica standard in grandangolare o tele mediante appositi aggiuntivi ottici.

Retina IIa chiusa

Retina IIa aperta, con ottica Schneider Kreuznach Retina-Xenon 50/2


Particolare del meccanismo a pantografo per l'apertura dell'obiettivo, smontato per una revisione generale. A dispetto del suo aspetto "delicato" è molto stabile e mantiene l'obiettivo perfettamente a posto rispetto al piano focale.


Particolare dell'otturatore Synchro Compur di un Retina IIIc. E' identico a quello montato sulle prestigiose ottiche delle Hasselblad, solamente è più piccolo.

Mattoni

La Argus C3, il "mattone" per antonomasia.
Fotocamera americana prodotta dalla Argus fra il 1936 e il 1960.

Osservate la forma perfettamente parallelepipeda

Il dorso è fissato con 8 viti di generose dimensioni, non si sa mai...

La custodia in robusta pelle, per darle una forma più ergonomica, ha due sostanziose zeppe di legno arrotondate

L'interno è essenziale

Caratteristiche:
Fotocamera a telemetro e ottica intercambiabile
Pellicola 35 mm - 36 pose
Mirino galileiano
Telemetro separato, accoppiato all'obiettivo mediante treno di ingranaggi
Ottica intercambiabile con innesto a vite
Obiettivo standard Argus Cintar 50/3.5
Telemetro con base di 42 mm
Otturatore centrale dietro l'ottica
Tempi: 1/10, 1/20, 1/30, 1/50, 1/100, 1/200, 1/300 + B
Contapose ad azzeramento manuale
Riarmo otturatore non accoppiato all'avanzamento della pellicola
Dimensioni 132 x 84 x 72 mm
Materiali: alluminio per dorso e frontale, bachelite massiccia per il corpo
Peso: 750 grammi senza custodia

La solidità di questo apparecchio è proverbiale e a prova di qualsiasi maltrattamento.
Una costruzione tipicamente americana.
Oltre all'uso come fotocamera la si potrebbe usare come cric di emergenza per l'auto, come martello per piantare i chiodi.
Per ripararla non servono attrezzi da orologiaio: un buon cacciavite e una chiave inglese sono sufficienti.
E la resa fotografica è più che buona, grazie all'ottica tipo Tessar a 4 lenti trattate antiriflesso.
In Europa non è facile trovarla, mentre negli USA ve le tirano letteralmente dietro... Scansatevi!

Pietre miliari

Ecco una pietra miliare della fotografia italiana, la Comet della Bencini di Milano.


Che cosa ha di speciale?

Compatta ad obiettivo retrattile
Mirino galileiano
Formato pellicola 127
Formato immagine 3 x 4 cm
16 pose
Obiettivo a menisco 50 mm f/8
Messa a fuoco a stima
Otturatore centrale, tempi 1/50 + B
Sincronizzazione per flash
Avanzamento pellicola con bottone zigrinato e finestrella rossa sul dorso per controllo dell'avanzamento
Blocco contro le doppie esposizioni: no
Autoscatto: no
Esposimetro: no

Con questo mattoncino di alluminio pressofuso i nostri nonni hanno fotografato tutto il fotografabile, e la qualità era più che buona.

E questa è un clone, non so nulla più della marca "KS2"
Stesse caratteristiche, stesso aspetto spartano e indistruttibile.

Prefazione, introduzione, boh...

Benvenuti.
in questo spazio parlerò di fotografia e soprattutto di apparecchi.
Girando per la rete ci si può imbattere in forum più o meno competenti, più o meno di parte, ma la sostanza sembra essere che "se non hai quella macchina fotografica e quell'obiettivo le tue foto non valgono niente"
Eh no!
Milioni di fotografi hanno prodotto splendide immagini con fotocamere anonime o di marche sconosciute.
E allora perchè bistrattarli?
Ho una piccola collezione di fotocamere del passato e ho scelto per principio di dedicarla agli umili apparecchi che hanno fatto da corollario ai grandi nomi.
E ho scoperto che possono dare dei risultati che le rinomate Nikon, Leica, Canon manco se li sognano.
Con poche decine di euro si possono acquistare degli autentici gioiellini, le cui ottiche sono tuttora insuperate per resa, con le quali fotografare è una gioia.
Perchè non è detto che se ho la Super Digitale XDS II mark XXVII da 64 Megapixel con lo zoom 12-800 AF XR DI LD ED APO USM SR UC ZEN le mie foto siano necessariamente migliori di quelle scattate con le italiche Bencini Comet, Ferrania Eura, Galileo Condor, o con le galliche Superfex, Photax, Foca, le teutoniche Casca, Balda, o persino le sovietiche Kiev, Fed, Zorki, Smena, Sputnik, Iskra, o...
Quello che conta è prima di tutto il fotografo, poi l'obiettivo e la pellicola, per ultima la scatola che contiene la pellicola e quel coso chiamato otturatore.
Ho visto e vedo troppi acquistare la reflex di ultima generazione e poi, perchè le ottiche buone costano un occhio della testa, corredarla con il primo Ciofagon che capita.
.....
"Eh, ma io ho la Nikon... "
"La mia Canon, ah che bene che va..."
"Ma come, ma lei non ha una Nikon? E' sicuro che le foto del matrimonio verranno bene?"
....
"Senta, non è che avrebbe un obiettivo zoom magari 28-300 con attacco Leica, sa, perchè per il 28 mm e il 135 mm mi hanno chiesto una cifra che mi ci faccio tutte le vacanze con la famiglia..."
"Avrei giusto questo Ciofekkor 28-200/5.6-8 a 20 euro"
"Mmmhh... non è che mi può fare uno sconto?"
"Certamente, anzi glielo regalo" e il venditore lo lancia per terra fracassandolo "tanto anche così fa lo stesso le foto, certo che il Summicron è un'altra cosa, però questo è regalato, vuole mettere?"
....
"Vorrei una reflex di quelle buone"
"Ho queste"
"Qual'è la migliore?"
"Io le consiglio questa, è una solidissima reflex meccanica che non la tradirà mai, senta quanto pesa, la faccia scattare, guardi il mirino, e con 300 euro le dò anche il 50/1.8 che va benissimo"
"Che tempi ha?"
"I classici 1" - 1/1000 + B"
"Così pochi? Sa, io la vorrei con un otturatore che facesse almeno 1/8000, sa per fotografare le macchine in corsa!"
"Allora per restare sul solido c'è questa, fa 1/2000 che basta e avanza"
"No no, voglio quella con l'ottomila"
"Va bene, però guardi che con quello che le costa, si compra l'altra e ANCHE il 24/2, il 50/1.4, il 135/2.8 e pure il 300/4"
"No no, mi dia quella"
"Che obiettivo vuole?"
"Mi piacerebbe uno zoom 28-300"
"Guardi, con questo zoom tuttofare Orripigon 28-300 f/4-f/16 le viene a costare come l'altra con tutti gli obiettivi"
"Va bene, la prendo"
"Fanno in tutto 3000 euro (2850 per la macchina e 150 per l'Orripigon)"

MA CHE TE LA COMPRI A FARE SE CON QUEL TUBO DI STUFA A 300mm AL MASSIMO RIUSCIRAI A SCATTARE CON 1/15?
....
"Vorrei una compatta, di quelle con lo zoom, che fanno tutto da sole"
"Ecco qua, questa ha uno zoom 28-300 che, guardi, viene fuori, viene fuori, viene fuori, oops, è venuto fuori troppo e si è afflosciato..."
"Fa niente, va bene così, mi dia anche la pellicola"
"Ecco qua , per questa macchina le consiglio una 12800 ASA, così non sbaglia le foto"
"Ma perchè, non basta una cento?"
"Guardi, questo obiettivo ha una apertura massima di f/8 e a 300 arriva a f/64, se non vuole portarsi dietro una fotoelettrica da 50000 watt o imbalsamare il soggetto, quella è la pellicola che ci vuole"
"Va bene, quanto costa?"
"Sono 750 euro, la pellicola è omaggio"
....
"Vorrei una digitale compatta, da almeno 10 megapixel, sa la qualità..."
"Scelga pure, ho questi modelli"
"Quanta memoria hanno, sa, le schede costano..."
"Questa ha 128 mega"
"E quante foto ci faccio?"
"Circa 20"
"Così poche?"
"Beh, basta che schiacci qui, e, vede, ne può fare 50, 125, 250..."
"Lasci su 250, va bene così"
....ha impostato la risoluzione su 1024 x 768, ovvero 800 kilopixel....

MA CHE TE LA COMPRI A FARE LA SUPERCOMPATTA DA 10 MEGAPIXEL?

Insomma avrete capito che qui ne dirò anche di più.
Alla prossima.